domenica 14 gennaio 2018

Sintesi finale

Il percorso di ricerca presentato su questo blog ha avuto come obiettivo quello di eviscerare tutti gli aspetti delle pinne artificiali dal punto di vista sociale, tecnico, antropologico e dell'utilizzo. Si è cercato innanzitutto di dare una prima definizione di questo oggetto e si è stilata un'embrionale mappa concettuale, che potesse servire da ausilio all'approccio: si è scoperto così fin da subito come per pinna si intenda una serie di cose piuttosto diverse, soprattutto negli usi. Ogni ramo differente della pinna artificiale, però, si riconduce sempre ad essere funzionale alla fluidodinamica, che è la scienza alla base di questo strumento, di chi (o cosa) le monta. Prima di andare ad analizzare i tipi di pinne esistenti è stata tuttavia necessaria un'analisi linguistica del termine, e si sono cercate le traduzioni in 7 diverse lingue. Essendo un'invenzione abbastanza recente è stato interessante vedere come nei diversi idiomi il modo per indicare le pinne, specialmente per il nuoto è stato molto differente: in alcune lingue si fa direttamente riferimento ad un animale (argentino e portoghese), mentre in altre, come l'inglese, la storia è "più particolare".
Quello di pinna artificiale, dunque, è un concetto con tante ramificazioni, probabilmente più di quante ci si aspetterebbe, e ognuna di queste è stata approfondita in questo blog. La differenziazione tra tutte le varie tipologie di pinne è essenzialmente nell'uso e negli utilizzatori, e va dalle classiche pinne per il nuoto alle cosiddette pinne usate nelle automobili o imbarcazioni, dalle riproduzioni a scopo imitativo delle pinne animali alle protesi.

Il ramo forse più interessante, forse anche perché il più inaspettato, è stato quello protesico. L'applicazione tipica è, ovviamente, sugli animali che hanno perso, per incidenti o altro, una delle pinne naturali che dovrebbero utilizzare per nuotare e sopravvivere. I più famosi impianti di artificial fin a sostituzione degli originali sono stati su Yu, una tartaruga "operata" in Giappone, e sul delfino "americano" Winter. Su quest'ultimo poi è stato girato anche un famoso film. Si è però scoperto, con non poca sorpresa, che l'impianto di pinne artificiali è stato eseguito anche su esseri umani: è il caso di un bambino britannico che, dopo aver perso le gambe a causa di una malattia, è tornato a nuotare grazie a delle speciali protesi "pinnose".

Le pinne intese come pura riproduzione delle naturali ricopre una piccola parte di questo variegato mondo, ma era giusto citarle. Uno degli esempi tipici è come simbolo della presenza di uno squalo: ovvero la copia della pinna dorsale dei pescecani. Se la si vede in mezzo al mare, mentre si sta in spiaggia, ci si sta poco a chiedersi se sia vera o falsa.
Un'altra riproduzione molto comune, stavolta in senso puramente metaforico, è quella della coda della sirena: spesso una semplice monopinna basta per fare un costume di carnevale.

Esistono poi particolari pinne che hanno il compito di migliorare la fluidodinamica di mezzi come auto, moto, tavole da surf, aerei, imbarcazioni: funzionano da chiglie, da alette, per favorire un maggior controllo della traiettoria e del piano di deriva (e con questa parola sono etichettati i post inerenti a questo argomento). In particolare si è approfondito l'aspetto automobilistico, cercando di capire meglio come funzionano le pinne da squalo della Force India (una delle case di F1 ad averle applicata in maniera più particolare) e a scoprirne l'inventore: Adrian Newey. Inoltre, sempre riguardo a questo argomento, si è approfondito l'aspetto delle pinne per le tavole da surf, che devono essere accuratamente selezionate dai praticanti di questo sport, e che presentano una storia interessante.

Tuttavia il ramo più "massiccio" delle pinne artificiali, nonché forse il più noto, è quello relativo alle pinne da nuoto. A queste è stata dedicata la maggior parte della ricerca di questo blog, non solo perché è il primo ambito di sviluppo di una pinna artificiale, con una storia lunga e articolata, ma soprattutto perché chiunque può averne esperienza e utilizzarle. Infatti sono molti gli ambiti e gli ambienti di utilizzo di una pinna da nuoto, che, come si è visto, ha contribuito notevolmente allo sviluppo degli sport subacquei, facendo delle swimfins uno strumento veramente popolare: una popolarità segnata anche dalla sua comparsa nei fumetti. Tale massificazione di questo strumento ha portato poi come conseguenze alla creazione di molte aziende produttrici, e all'interrogarsi su quali fossero i rischi per gli utilizzatori.
Collegandosi alla storia dello sviluppo di questi oggetti, se ne sono ricercate le prime testimonianze scritte nella storia della letteratura, e sono state trovate in Leonardo da Vinci e in Giovanni Borelli (XVII secolo); inoltre sono stati analizzati quelli che vengono considerati i brevetti chiave. Da quelle prime e semplici ipotesi di progetto, basate essenzialmente su una volontà di imitare i piedi palmati degli anfibi, si è giunto, oggigiorno, ad uno sviluppo tecnologico che permette all'uomo di quasi competere con i pesci. Si sono trovati alcuni grafici che evidenziano come le nostre prestazioni natatorie aumentino notevolmente con l'utilizzo di pinne.
L'evoluzione tecnica, poi, che si è avuta negli anni ha permesso l'affermarsi di materiali e forme ormai quasi standard per le pinne da nuoto, così come per gli elementi costitutivi. A questo proposito si è andati ad analizzare le dimensioni e le caratteristiche delle pinne Apollo Bio Fin Pro.
L'evoluzione "sociale", invece, ha fatto sì che si creasse una vasta differenziazione anche tra le varie funzioni che le pinne per il nuoto devono assolvere, tanto da renderne necessaria una ulteriore classificazione, a seconda degli utilizzi specifici che se ne fanno.

In conclusione della ricerca, tornando dunque alla pinna artificiale intesa nel suo senso globale, si è stilato un abbecedario illustrato che possa sintetizzare ulteriormente, in 26 parole, questo concetto. Si è infine aggiunto un piccolo glossario trilingue con le parole che più direttamente si collegano al vasto e variegato mondo delle pinne.

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