Le pinne da nuoto sono generalmente costituite da due elementi: la pala e la scarpetta. Tra questi la parte più fragile è ovviamente la pala, in quanto è la responsabile di trasmettere le forze dal piede al fluido, per poter permettere il movimento e la spinta: in questo modo si può affermare come le sollecitazioni a cui è sottoposta la pala siano molto elevate (specialmente nel caso di "pala rigida"). Il rischio di rottura è quindi presente, e la tecnologia ha cercato di trovare dei rimedi. Uno dei sistemi (adottato sin da subito, già negli anni '50 con le prime Dunlop) consiste nel rinforzare la pala con delle corrugazioni o irrigidimenti longitudinali per migliorare le caratteristiche di resistenza della pinna, un po'come fossero una sorta di "centine".
Tuttavia il sistema più utilizzato (e in un certo senso più efficace) è stato quello di separare scarpetta e pala, in modo tale che, una volta rotta quest'ultima, non si deve fare altro che cambiare solo lei.
Rischi dei sub
L'ambiente sottomarino non è particolarmente adatto, usando un eufemismo, alle condizioni fisiche degli esseri umani, ma grazie a strumenti, come pinne o altri, l'uomo è riuscito a conquistare anche le profondità subacquee. Sommozzatori, sub, palombari o semplici snorkelers corrono però, più o meno consapevolmente, numerosi rischi nell'affrontare "gli abissi".
Alcuni di questi rischi (tratti da questo articolo dedicato di Wired Italia):
- Narcosi da azoto
- Embolia gassosa
- Malattia da decompressione
- Sovradistensione polmonare
Inoltre, nell'immaginario collettivo, resta sempre presente la paura di finire vittime di attacchi dovuti ai veri abitanti del mare, come ad esempio gli squali.
Resta comunque il fatto che il rischio di lesione per chi pratica attività subacquea è prossima allo 0,4%
Rischio stallo
Tornando a parlare di pinne con accezioni di dispositivo utile per migliorare la fluidodinamica dei "mezzi di trasporto", non si può non citare quello che, in aeronautica, è considerato come il rischio maggiore: lo stallo. Se una pinna va in stallo la sua funzione va a cadere, anzi, diventa un danno per lo scafo o la carena su cui monta. Ad esempio è un rischio da evitare per le pinne da surf.
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