Le pinne da nuoto devono trasmettere la forza del piede al fluidi e amplificarla. Chiaramente l'acqua opporrà una resistenza notevole, in quanto la superficie di manovra sta aumentando: per questo si tende ad andare verso materiali flessibili, elastici, leggeri e il più possibile resistenti a carichi trasversali e a fatica. Per questo particolarmente adatti sono i materiali polimerici (in particolare termoplastici o gomme) e i compositi in fibra di carbonio o vetroresina, i quali, però, risultano più costosi e meno comuni. Per aumentare la resistenza trasversale la pala, di per sé sottile e leggera, presenta delle nervature laterali, in una struttura che ricorda vagamente l'ala di un aeroplano con i suoi correnti.
Le prime pinne "di massa", introdotte dal 1933 da Yves le Prieur erano costituite con il caucciù naturale brevettato da Goodyear, lo stesso della nota marca di pneumatici per auto.
Anche le pinne usate come protesi animali sono di materiale polimerico, possibilmente stampate ad hoc per poterle adattare meglio.
Visti i tuoi precendenti studi penso tu ne sappia molto di materiali
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